Perché il camaleonte
Questo blog non pretende di essere un corso teorico sul corpo umano, ma la vostra guida per aiutarvi a vivere meglio e più a lungo restando giovani. Tutti noi conosciamo il nostro corpo come ci è stato insegnato a scuola dagli insegnanti di scienze naturali. Non è sufficiente. I professori di scienze naturali ci hanno insegnato a distinguere la tibia dal femore, il fegato dall’intestino, il cuore dal cervello. Sui social e in televisione si fa un gran parlare della funzionalità degli organi, di come proteggerli o curarli, dei progressi della medicina ufficiale, che sono sicuramente straordinari, ma il difetto di questi approcci è la loro staticità. Manca la cosa principale: il movimento. Il movimento è la percezione del corpo inteso come strumento dinamico e fluido e in continua evoluzione. Evoluzione che matura in base al contatto con l’ambiente in cui vive. E proprio come per il camaleonte, fondamentalmente è tutta una questione di equilibrio influenzato anche da ciò che ci circonda e dal modo in cui lo percepiamo.
Ringiovanire si può, basta volerlo
Quando ormai la malattia ha colpito l’organismo, l’efficacia delle terapie tradizionali è limitata ai danni che essa ha causato. Ma perché aspettare il manifestarsi della sofferenza per intervenire? Grazie al mio lavoro, negli anni, ho ascoltato molti ricercatori presentare i risultati dei propri studi in convegni e conferenze e ho intervistato scienziati di fama mondiale: ognuno di loro aveva qualcosa di importante da offrire per la nostra salute. Eppure le persone continuano a stare male e a cercare soluzioni.
Che cosa non funziona? Spesso ci si concentra su un unico aspetto, quello apparentemente più innovativo e rivoluzionario. Se bilanci gli ormoni stai meglio e addirittura ringiovanisci. No, non è così, tutto dipende dallo stress ossidativo, dal sistema immunitario. Ma no, è la genetica che decide tutto. E quindi la gente non sa cosa sia meglio. È come pretendere di preparare una bella torta usando un solo ingrediente: solo uova o solo burro, dimenticando la farina o lo zucchero.
Ho parlato a lungo di questo problema con il mio grande amico Luc Montagnier. Ci frequentiamo e collaboriamo da diversi anni. Vive per la ricerca, ed è anche per questo che ha meritato il Nobel per la Medicina. Una volta gli spiegai che avevo l’impressione che gli studi, così «sparpagliati», dessero l’idea della presenza di vari metodi differenti l’uno dall’altro. Come delle correnti di pensiero. Mi capì al volo come sempre: «La scienza ci offre tantissimo per mettere in atto la prevenzione e stare bene. Ci sono molti studi che bisognerebbe raggruppare per creare una guida indirizzata a chi decide di stare meglio». Lo osservai mentre parlava, un eterno ragazzo di quasi ottant’anni, sempre disponibile e sorridente, con un vigore fisico impressionante. Ogni mese viaggia tra New York, Parigi e Shanghai. Viene spesso anche a Roma, va in Africa e in molti altri Paesi del mondo. Mi guardò seriamente: «Fallo tu. Questo è un lavoro che non può fare uno scienziato, ma una giornalista scientifica come te. E io ti aiuterò». Da quel giorno la mia vita cambiò, perché decisi di buttarmi a capofitto nel tentativo di comunicare al meglio le nuove strategie scientifiche per vivere più sani e più a lungo possibile.
Come con i miei libri, anche con questo blog voglio aiutarvi a stare meglio, a ringiovanire intervenendo in tempo con azioni semplici ed efficaci: l’alimentazione, per esempio, può rivelarsi fondamentale per prevenire e curare molte patologie. Anche il miglioramento del sonno e dello stile di vita ha effetti sorprendenti. La prevenzione è la chiave del benessere ed è facile metterla in pratica.
Vorrei insegnarvelo in poche mosse molto efficaci. Ogni giorno vengono pubblicate le ricerche di famosi scienziati, ricercatori e biologi che studiano l’invecchiamento. Ho sempre trovato tutte le loro teorie molto interessanti, ma ciò che più mi sta a cuore è il mio e il vostro benessere. Gli scienziati purtroppo non sono degli esperti in comunicazione e per rendere i risultati del loro lavoro comprensibili a tutti hanno bisogno di noi giornalisti e scrittori. Il mio obiettivo è pratico e concreto: vorrei che attraverso la lettura di questi suggerimenti nascesse in voi la consapevolezza dei fenomeni legati all’invecchiamento e delle nuove cure esistenti, prendendo coscienza della rivoluzione medica in corso senza rischiare di trascurare o lasciar perdere ciò che può cambiarvi la vita.
E poi, se ci pensate bene, combattere l’invecchiamento è divertente! Avete mai provato l’emozione di rivitalizzare una pianta che stava seccando e che tutti davano per spacciata e vederla di nuovo rigogliosa? Per farlo non abbiamo innaffiato e nutrito ogni foglia individualmente: siamo intervenuti e abbiamo innaffiato e nutrito la radice, e questa sola operazione ha alimentato l’intera pianta. Così è anche per il nostro invecchiamento. Non serve a nulla perdere tempo e denaro per cancellare rughe e capelli bianchi se non affrontiamo il problema alla radice! Se risaniamo il nostro organismo rendendolo forte, molti dei segni del tempo spariranno.
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